Il nuovo provvedimento sul Superbonus contenente nel decreto aiuti quater prevede norme su benzina e bollette.
Il provvedimento sul Superbonus contenente nel decreto aiuti quater, pubblicato oggi sulla Gazzetta, prevede norme su benzina e bollette. I crediti d’imposta verranno divisi in 10 rate annuali ed è prevista una proroga anche sullo sconto della benzina. Però non tutti sono soddisfatti di questa notizia: l’Ance dichiara che “servirà a ben poco”.
Il decreto aiuti quater pubblicato in Gazzetta, prevede nuove norme su benzina e bollette. Dopo la notizia dello spostamento della riforma del tetto al contante nella legge di bilancio, arriva la novità per quanto riguarda il Superbonus: “Per i crediti di imposta non utilizzati arriva la possibilità di fruirli in “10 rate annuali di pari importo”.
Le norme sul Superbonus
Con il nuovo provvedimento, è prevista la proroga fino a fine anno dei crediti di imposta per le imprese energivore e dello sconto benzina. Ma c’è anche la proroga al 2024 il mercato tutelato del gas e lo sblocco di alcuni lavori rilevanti compresa la Gronda di Genova.
Sul superbonus i crediti “derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati” potranno essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo al posto dell’originaria rateazione, previo l’invio di una comunicazione all’Agenzia delle entrate. La quota non utilizzata nell’anno però, non potrà essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso.
Ance, “sforzo su crediti non basta”
“Purtroppo questo allungamento a 10 anni, che noi prendiamo come uno sforzo del governo che ha voluto dare una mano per lo sblocco dei cassetti fiscali, servirà a ben poco”, ha affermato la presidente dell’Ance Francesca Brancaccio, interpellata dall’ANSA. La preoccupazione in merito alla situazione sui crediti d’imposta tende a far presumere che “si bloccherà tutto e la misura “creerà contenziosi”.
“Al di là della questione di metodo, c’è il fatto che la diciottesima modifica in anno è una follia”. Il probema riguarda le imprese per cui “il problema è che che se anche hanno capienza fiscale, la liquidità dove la prendono? Non è che puoi reggere senza monetizzare”.
L’Ance insieme all’Abi aveva proposto di utilizzare in compensazione gli F24 presi in carico dalle banche per conto dei loro clienti. “Avevamo avuto delle interlocuzioni, però alla fine è uscito così” e ora si auspica qualche modifica in fase di conversione. In questo modo si creeranno problemi anche per le famiglie. “Noi speriamo che con il tavolo tecnico che è stato aperto, in sede di conversione si riesca a lavorare e ragionare su qualcosa di davvero stabile e sostenibile per le imprese, le famiglie e lo Stato”, conclude.